di Giulia Panebianco
INTERVENTO DI CARLO D’AMBROSIO, ASSESSORE AL BILANCIO AL COMMERCIO E ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DEL COMUNE DI VEDANO OLONA.
È risaputo ormai che le giovani generazioni percepiscano una profonda distanza con la politica e le sue principali argomentazioni. Un esempio significativo su tutti riguarda gli abitanti della Lombardia: solo il 40% di loro partecipano alle votazioni, con delle differenze profonde negli elettorali tra under 30 e over 55.
In Italia, la disaffezione dei giovani verso la politica è un problema sempre più preoccupante. Se si volessero andare a ricercare le cause di tale disinteresse si giungerebbe a quella che ne è la principale motivazione, ovvero la mancanza di ascolto e di dialogo. Spesso i giovani sentono che le che le istituzioni non li rappresentano e che non hanno voce in capitolo su questioni che li riguardano da vicino, come: la disoccupazione, la precarietà e la difficoltà di accedere alla prima casa ecc.; ciò ha comportato una sorta di “apatia” nei confronti delle istituzioni che negli ultimi avevano tentato di attrarre i loro voti attraverso promesse di misure per il lavoro o la formazione. Tuttavia, molti di loro hanno percepito queste promesse come mere strategie elettorali e non come veri impegni a favore del loro futuro.
Il dialogo coi giovani: il pilastro della politica italiana del futuro
Invertire la tendenza è la vera sfida per la democrazia italiana. Come fare?
Il primo passo per tentare di vincere la diffidenza delle giovani generazioni sarebbe quello di far uscire la politica italiana dalla sua logica elettoralistica con l’obiettivo primario di instaurare con loro un autentico dialogo, ascoltando le loro preoccupazioni e cercando di rispondere alle loro esigenze. In questo modo sarebbe possibile rafforzare la loro partecipazione alla vita democratica del Paese e migliorare le loro prospettive di futuro. Un impegno di tale portata dovrebbe essere preso in carico in maniera costante dalle Istituzioni, al fine di accorciare la distanza tra la politica e i giovani elettori.
Il vademecum vincente per il futuro dei giovani elettori
Ma le buone intenzioni non bastano. Per arrivare a vincere la diffidenza e conquistare le future generazioni di elettori, bisognerebbe agire nel concreto, mettendo in atto alcune misure come:
- L’ascolto attivo: è fondamentale che la politica italiana esca dalla sua logica elettoralistica e si impegni a creare un vero e proprio dialogo con i giovani, ascoltando le loro preoccupazioni e cercando di rispondere alle loro esigenze.
- L’informazione e la partecipazione: la politica dovrebbe promuovere l’informazione e la partecipazione dei giovani a livello locale e nazionale attraverso iniziative che li coinvolgano attivamente nella vita politica del Paese.
Non solo, un altro impegno importante sarebbe mettere in atto riforme e investimenti in grado di rendere la politica più trasparente, partecipativa e vicina ai giovani elettori per garantir loro maggiori opportunità di lavoro, formazione e di accesso alla casa.
Avvicinare le giovani generazioni alla politica e aumentare la loro partecipazione alla vita democratica del Paese richiede, dunque, un impegno serio e continuativo da parte delle Istituzioni che dovrà avere il suo fondamento nella creazione di un dialogo proattivo con loro. Solo in questo modo sarà possibile garantire un futuro più luminoso ai giovani italiani e alla democrazia del nostro Paese. La sfida sarà impegnativa, ma è di certo alla nostra portata.