di Giulia Panebianco.
In occasione di un incontro tra Senatore PD Alessandro Alfieri, il Consigliere PD di Regione Lombardia Samuele Astuti e il gruppo di Vedano Viva con presenti l’Assessore al bilancio, al commercio e alle attività produttive del Comune di Vedano Olona – Carlo D’ambrosio –, oltre al Sindaco di Vedano e alcuni Consiglieri comunali, è emerso come la strategia operativa che fa perno sull’ascolto delle necessità delle piccole realtà comunali non sia stata ancora messo in atto dagli attuali rappresentanti della politica.
Per quanto sia da lodare l’iniziativa presa dai due rappresentanti del Partito Democratico di incontrare i diversi rappresentanti delle amministrazioni locali per raccogliere le richieste e i problemi dei piccoli comuni del varesotto, non sembra si sia ancora arrivati ad una vera risoluzione operativa delle problematiche che – come suggerito dal Dirigente di Confindustria, Piero Albini – sia il risultato dell’ascolto dei bisogni della comunità e del sostegno alla stessa per far sì che questa possa esprimere i propri sogni, spingendosi fino all’utopia.
Nel corso della chiacchierata, l’Assessore D’Ambrosio ha fatto presente agli esponenti del Partito Democratico come le amministrazioni locali non abbiano le forze per prendersi carico della realizzazione di opere su infrastrutture e immobili pubblici, pensate per incrementare l’attrattività delle piccole comunità. Nonostante lo Stato e la Regione Lombardia mettano a disposizione i fondi del PNRR per la realizzazione di bandi pubblici, l’annosa questione riguarderebbe la capacità dimensionale e professionale degli uffici preposti dei Comuni medio-piccoli che attualmente non possiedono le competenze adatte per gestire progetti del genere.
La Riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione, ma saranno nuovamente le Province il punto di riferimento più efficace per l’operatività dei Comuni medio-piccoli?
A livello nazionale, l’ex Ministro per la Pubblica Amministrazione – Renato Brunetta – nei mesi scorsi aveva proposto una Riforma che ordinava la creazione di un elenco di mille esperti, destinati per il 40% alle Regioni del Sud e per il 60% al Centro Nord, i quali per tre anni avrebbero dovuto supportare Regioni e Province autonome, provvedendo ad ripartire le attività presso le amministrazioni del territorio (uffici regionali, amministrazioni comunali e provinciali) per la gestione delle procedure più critiche, inerenti a: ambiente, rifiuti, energie rinnovabili, edilizia e urbanistica, appalti e infrastrutture digitali.
Questi mille incarichi di collaborazione, coerentemente con i principali ambiti di intervento del PNRR, avrebbero dovuto accompagnare le amministrazioni territoriali nelle semplificazioni indicate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma quanti vivono le piccole realtà comunali e vogliono contribuire attivamente al loro rilancio non ritengono sia questa la via risolutiva: inserire un’alta professionalità basterà a risolvere problemi di tipo organizzativo, gestionale e di competenze? O serve la regia di un Ente con una giurisdizione superiore?
In questo contesto, una via più realistica e concreta che potrebbe essere percorsa sarebbe quella di far capo nuovamente agli enti provinciali, messi in secondo piano dalla Legge Delrio del 2014, ma in grado di prendersi carico con i propri uffici del lavoro da svolgere sul territorio. Ridare un ruolo importante alle Province e renderle nuovamente il punto di riferimento per le istanze e le richieste di aiuto dei piccoli Comuni potrebbe essere la soluzione operativa per contribuire alla realizzazione di quei progetti pubblici volti alla concretizzazione del sogno di rinascita che, non solo l’Assessore Carlo D’Ambrosio, ma tutta la sua comunità auspica per le piccole realtà della provincia di Varese.