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Il valore del territorio e la voce dei giovani: ricchezza e forza della politica del futuro

di Giulia Panebianco.  

INTERVENTO DI CARLO D’AMBROSIO, ASSESSORE AL BILANCIO AL COMMERCIO E ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DEL COMUNE DI VEDANO OLONA.

Alle porte delle prossime Elezioni Nazionali è bene fare una riflessione su come la politica in questi anni abbia cambiato i suoi connotati e di conseguenza causato atteggiamenti di confusione, allontanamento e perfino rifiuto da parte dei cittadini elettori. Forse a causa delle leggi elettorali o degli schieramenti politici sempre più incerti nella loro continua mutevolezza, gli elettori, nel marasma delle coalizioni, hanno perso quelle che fino a 10-20 anni fa erano le divisioni politiche di riferimento. Ma può tutta questa diversità essere una forza, un arricchimento per la politica?

Se la diversità è semplicemente una eterogeneità senza forza e consistenza no, anzi rischia di allontanare sempre più i cittadini dalla politica, soprattutto i più indecisi e i più giovani. Questi ultimi, in particolare, figli una generazione ricca di insicurezze e povera di certezze, convivono ormai con la rarefazione dei rapporti tra i partiti e le realtà sociali collettive e la mancanza di punti di riferimento sul loro territorio.

Tale situazione ha dato vita ad un nuovo modo di far politica che spesso vede in prima linea gli Opinion Leader del mondo della musica e dello spettacolo che, esprimendo un pensiero politico “via negationis”, non fanno altro che mettere in risalto il voto di contrapposizione senza fondamento valoriale, dando forza ai cosiddetti “elettori indecisi” e trasformando il gusto per la politica nazionale in “dis-gusto”, fatto di intolleranza per le preferenze politiche altrui.

In qualità di Assessore al bilancio, al commercio e alle attività produttive del Comune di Vedano Olona, mi rendo conto di quanto tutto ciò si traduca anche a livello locale. Le attuali formazioni politiche e la loro dirigenza hanno ormai dimostrato di non voler percorrere la faticosa strada del coinvolgimento dei cittadini sul territorio per far emergere ideali condivisi che durino nel tempo. Puntare alla contrapposizione e su quella basare la propria forza politica e il proprio operato, spingere al voto di ripiego con l’obiettivo (una volta vinte le elezioni) di mantenere il più a lungo possibile la propria posizione di potere, sembrano essere le vie più facili da seguire per far politica.

Mirare, però, al compromesso povero di valori concreti non poterà ad incidere sui problemi dell’Italia ma al contrario allontanerà i cittadini dalla politica, dandole un connotato di disinteresse a livello locale. La politica, invece, vive se esiste partecipazione, condivisione, realizzazione, contrapposizione e soprattutto un luogo dove ritrovare il contatto con le persone e confrontarsi.

Un tempo le comunità (anche le più piccole) erano luoghi dove parlare del presente e progettare il futuro delle giovani generazioni. Per questo ritengo sia urgente agire per recuperare l’attenzione dei cittadini alla “cosa pubblica” e riattivare il confronto e la discussione sul bene comune. Vanno in primis coinvolti i giovani per fa sì che prendano coscienza che il loro futuro passa anche dalle scelte amministrative e che esiste per loro la possibilità di esserne protagonisti.

Adesso più che mai, a mio avviso, è fondamentale che le forze politiche recuperino la loro forza ideale, un rapporto reale con i corpi sociali e soprattutto una presenza sul territorio in grado di promuovere le necessarie riforme strutturali e realizzare nel concreto il tanto declamato e desiderato sviluppo dell’Italia.